03/02/2023
CON LUNGIMIRANZA E CONSAPEVOLEZZA

Per Bcc Patavina i temi previdenziali e, in particolare, quelli legati alla pensione, non sono più un optional o una delle tante proposte: l’impegno per un generalizzato futuro sereno è ormai entrato a pieno titolo nel pacchetto che la Banca offre a quanti decidono di collaborare con la BCC nella gestione dei risparmi, dei patrimoni e, in questo caso, anche del domani. Un passaggio culturale di grande rilevanza, da affrontare con le giuste conoscenze e l’adeguata consapevolezza.

Una volta era tutto più semplice, quasi scontato. Bastava aver raggiunto l’età stabilita per legge, versato i contributi e soprattutto tenere a mente, almeno per i lavoratori dipendenti, l’ammontare dell’ultimo stipendio, quello che faceva testo nel definire l’entità della retribuzione mensile dovuta per la tanto sospirata quiescenza. Da qualche anno però non è più così; il sistema di calcolo della pensione è radicalmente cambiato, passando dal retributivo (la consistenza dello stipendio, soprattutto dell’ultimo percepito) a quello contributivo, cioè quanto il lavoratore ha versato per garantirsi la vecchiaia.

“Non è un mutamento di poco conto. – spiega Enrico Davide Turetta, responsabile dell’Ufficio Assicurazioni (del settore e assicurativo previdenziale) di BCC Patavina – Si tratta piuttosto di un’evoluzione radicale, che ha introdotto elementi di novità, perfino sul piano culturale….”.

Forse è un po’ esagerato, in fondo stiamo parlando di pensioni…

“Non è proprio così. Una volta il lavoratore (dipendente) non aveva molti margini di intervento per definire quanto avrebbe percepito nel momento del riposo professionale. Il sistema era abbastanza rigido, basato essenzialmente sul salario, sullo stipendio. Invece, ora, con il sistema contributivo, ciascuno è in qualche modo padrone del proprio futuro e può determinarne la qualità”.

Ma l’entità della pensione è definita per legge…

“Questo è vero, ma soltanto in parte. Oggi ciascuno di noi può decidere quale sarà domani il suo livello di reddito ed eventualmente intervenire e integrare”.

Insomma, più responsabilità…

“Esattamente; nessuno avrà il diritto di lamentarsi, perché il calcolo della pensione ormai è preciso: tanto hai versato, tanto riscuoterai”.

E se al momento della pensione ci si ritrova con troppo poco?

“Potrà sembrare brutale, ma l’unica risposta è che “bisognava pensarci prima”. Attualmente esiste un primo pilastro del sistema previdenziale, quello obbligatorio, ciò che datori di lavoro e dipendenti devono mettere da parte per la pensione; ma lo Stato, nella consapevolezza che questo non possa bastare, ha introdotto altri pilastri per la previdenza complementare: ad esempio quella collettiva (secondo) e quella individuale (terzo), dove si inserisce l’offerta di Banca Patavina. In pratica, se la previsione del mio reddito quando sarò pensionato non mi sembra adeguata, non mi rimane che cominciare il prima possibile, attraverso il versamento di contributi volontari, in diversi casi, incentivati dal datore di lavoro.”.

Una scelta non facile, perfino scomoda; a nessuno piace mettere mano anticipatamente al portafoglio…

“Forse, ma un po’ alla volta i lavoratori stanno capendo. L’anno scorso i sottoscrittori di forme di previdenza integrativa, in Italia, sono aumentati dell’8 % nei fondi negoziali e del 4% nei fondi aperti; Banca Patavina è invece cresciuta del 12% per cento, confermando di essere un riferimento per la propria clientela. La consapevolezza di dover investire per il futuro sta crescendo”.

Ma chi è interessato e coinvolto?

“Non c’è una categoria particolare, chi aderisce è abbastanza trasversale ai mestieri e alle professioni. Sempre più lavoratori dipendenti, ad esempio, destinano il proprio Tfr (trattamento di fine rapporto, la vecchia “liquidazione”) a un fondo pensione; alcuni scelgono altre forme, tutte contraddistinte da vantaggi sia dal punto di vista fiscale, sia perché prevedono la partecipazione anche dei datori di lavoro”.

E i giovani?

“Cominciano a essere interessati. Il calcolo peraltro è molto semplice: prima inizi e meno quello che versi incide nel presente. Chiaro che una pensione complementare costruita in trent’anni ha un peso minore che non una accantonata in dieci”!

È possibile quantificare quanto necessario mettere da parte ogni mese per garantirsi una vecchiaia tranquilla?

“Non si può generalizzare, sono troppe le variabili. Ma il conto e le previsioni sono semplici e perfino “certe”: basta fare il primo passo. La BCC è pronta e disponibile a “personalizzare” ogni investimento sulla previdenza. In genere, la nostra proposta è con il Fondo Pensione Aperto “Aureo”, rivolto a lavoratori dipendenti e autonomi, liberi professionisti, commercianti e, in generale, a tutti i cittadini interessati. Basta veramente poco, magari soltanto un po’ di coraggio e di lungimiranza”. uasto Que