La mutualità caratterizza la natura e l’attività delle BCC. È un modo specifico di fare impresa, una formula antica ed insieme moderna di organizzazione e gestione aziendale, basata sull’unione delle forze e sulla reciprocità.
Ciò che caratterizza un’impresa mutualistica è l’obiettivo, che è quello di conseguire un vantaggio: il Socio è interessato ai mutui benefici, ai riscontri reciproci che può ottenere in virtù dell’essere socio dell’impresa e non alla remunerazione del capitale investito sotto forma di dividendi. L’assenza di una finalità speculativa e di una finalità lucrativa individuale influenza il modo di stare sul mercato, gli stili di governo, i modelli organizzativi, le scelte strategiche, l’operatività della nostra impresa bancaria.
La mutualità genera ricchezza, sia sociale sia economica e culturale, e rappresenta una risorsa perché costituisce una differenza che favorisce pluralismo, partecipazione, responsabilità e crescita durevole. Si fonda su rapporti “tra pari” e su relazioni non soltanto bidirezionali. Per le BCC, la mutualità è la parte fondamentale dell’identità e del codice genetico.
Cinque modi in cui si manifesta la mutualità della BCC:
1. interna, tra i Soci, e tra i Soci e la cooperativa bancaria;
2. esterna, tra la cooperativa bancaria e la comunità dove essa opera e dalla quale è nata;
3. intergenerazionale, fra soci e componenti della comunità di diverse generazioni;
4. di gruppo, all’interno di ciascun Gruppo Bancario Cooperativo: attraverso il contratto di coesione e l’accordo di garanzia;
5. all’interno del Credito Cooperativo, in quanto parti di una peculiare categoria appositamente regolata con norme speciali dal Testo Unico Bancario e dalle Disposizioni di vigilanza e in quanto partecipi di “beni comuni” istituzionali.