07/03/2023
UNA STORIA ANTICA, ALL’INSEGNA DELLA SOLIDARIETA’

La mutualità è un punto fermo nella secolare esperienza di quelle che nacquero come Casse Rurali e poi divennero Credito Cooperativo. storia che ha radici antiche, che affondano al tempo dei romani. Poi l’esplosione medievale; le confraternite, ad esempio, che da un legame basato essenzialmente su comuni appartenenze religiose, dalla pratica cultuale e dal soccorso ai poveri, allargarono il loro ambito d’intervento e presenza al mondo dei mestieri e della professioni, divenendo anche corporazioni Ancora, in tempi relativamente più recenti, dalla fine dell’Ottocento, la moderna esperienza della cooperazione.

Il mutualismo nel linguaggio giuridico e sociologico, secondo l’enciclopedia Treccani, è “un complesso di istituzioni a base associativa regolate dal principio dell’aiuto scambievole e delle prestazioni reciproche”. Ciò che caratterizza il fenomeno della mutualità è la sua volontarietà e l’assenza del fine di lucro.

Manifestazioni di mutualismo nel senso sopra chiarito possono riscontrarsi fin dalla più remota antichità. Già a Roma esistevano diversi sodalizi, costituiti tra fedeli delle varie divinità pagane, chiamati sodalicia e sodalitates e tra essi si distinguevano particolarmente i collegia funeraticia, il cui scopo era quello di garantire le onoranze funebri e i soccorsi alle famiglie dei soci defunti.

Scopi analoghi si proposero nel Medioevo le Confraternite chiamate della Buona morte o Fratelli della misericordia e simili. Ma ben presto a queste finalità se ne aggiunsero altre di natura più spiccatamente economica (corporazioni), cioè quelle di aiutare gli associati nelle circostanze avverse, come pure di assicurare un vitalizio per la vecchiaia, di facilitare l’acquisto di attrezzi del mestiere e così via.

Tali finalità assunsero con il tempo maggiore importanza e nel primo Ottocento diedero luogo al fiorire di numerose associazioni specie nell’ambiente operaio.

Nella stessa epoca e in quella successiva – si legge sempre nella Treccani - si delinearono due tendenze evolutive che dovevano imprimere all’associazionismo mutualistico una svolta decisiva. Da un lato, accanto e oltre le forme puramente associazionistiche, prive quasi sempre di solida base finanziaria e perciò non in grado di assicurare ai consociati garanzie e sicurezza di prestazioni in caso di bisogno, andarono sviluppandosi vere e proprie imprese, che assunsero il nome di cooperative, le quali, pur essendo anch’esse basate sull’assenza di finalità lucrative, assunsero come scopo caratteristico il servizio degli associati in quanto portatori di analoghi bisogni e interessi. L’altra tendenza evolutiva riguarda l’obbligatorietà e la progressiva generalizzazione a tutte le categorie sociali delle prestazioni che sul piano propriamente volontario sono proprie della mutualità.