23/03/2023
“ESSERE SOCI, COSTRUIRE INSIEME”

Buona la partecipazione, sereno e costruttivo il clima. Questi i dati salienti del terzo incontro dei soci, ospitato a villa Borromeo di Sarmeola di Rubano. Sala affollata, con oltre 200 presenze; alta l’aspettativa (non delusa) per gli interventi del presidente, Leonardo Toson, e del direttore generale, Andrea Bologna, che hanno fatto il punto sulla situazione attuale di BCC Patavina e sulle prospettive future, anche in vista dell’imminente assemblea, in programma il prossimo 5 maggio al PalaGeox di Padova.

Ultimo appuntamento il 30 marzo, quando, all’Auditorium San Nicolò, Calle San Nicolò (ore 18,15), si ritroveranno i soci della zona di Chioggia.

Per non correre il rischio dell’astrattezza e per fondare il ragionamento su dati concreti, sia il presidente, che il direttore, nei loro interventi, sono partiti dai numeri, che vale la pena sempre richiamare per tracciare un quadro preciso e puntuale sulla consistenza e sulla situazione della Banca, soprattutto ora, in un momento di ripresa dopo lo stop forzato (ma non certo l’interruzione del servizio e dell’attività bancaria) dovuto all’emergenza pandemica.

BCC Patavina attualmente conta oltre 11.000 soci, 54.000 clienti (di cui 41.500 privati), un attivo di bilancio maggiore di 2,25 miliardi di euro, utile netto, nel triennio 2020-’22, di ben 24,690 milioni di euro, di cui 9,869 milioni lo scorso anno; patrimonio netto di 131,5 milioni. Inoltre la banca nel 2022 ha raccolto direttamente 1.600 milioni di euro, indirettamente 879 milioni (di cui 591 di risparmio gestito); ha impiegato 1.226 milioni e ha amministrato masse per 3.725 milioni di euro. Anche i vari indici, che contribuiscono a valutare le condizioni delle cooprativa, sono tutti positivi.

“Siamo una banca sana, – ha detto il presidente – continuiamo a essere un Credito Cooperativo con le persone e per la comunità, confermando i nostri valori fondativi e il ruolo di soggetto che vive o opera nella mutualità”.

“Come ispirazione, – ha aggiunto il direttore, Andrea Bologna – siamo una BCC con le persone e per la comunità. Siamo Banca delle persone, perché mettiamo al centro delle nostre attenzioni e del lavoro proprio i bisogni di uomini e donne di questo territorio; siamo banca della comunità, perché vogliamo contribuire allo sviluppo integrale della comunità stessa”.

Il presidente ha poi affrontato uno dei temi più attesi dell’incontro: l’annunciata aggregazione di BCC Patavina con BCC di Verona e Vicenza. “Con tale iniziativa - ha spiegato Leonardo Toson - nascerà una banca, la prima per consistenza, di dimensioni e prospettive regionali, che avrà sede a Padova, una delle prime cinque nel sistema Iccrea; una realtà di 94 sportelli, 710 dipendenti, quasi 30.000 soci e oltre a 155.000 clienti”.

Ma perché è utile, anzi necessaria, tale fusione? “Prima di tutto – ha motivato il presidente – perché vogliamo fare sempre meglio il nostro mestiere di essere Banca di Credito Cooperativo; in secondo luogo perché vogliamo avere una struttura patrimoniale e organizzativa in grado di dare risposte adeguate alle crescenti richieste dei soci, dei clienti, delle comunità”.

I soci hanno ascoltato e reagito. Gli interventi, che hanno fatto seguito alle relazioni introduttive del presidente e del direttore, sono stati tutti all’insegna della pacatezza e della condivisione, sia del bilancio di questo triennio particolarmente complicato, sia in merito alle prospettive di sviluppo futuro, anche attraverso una nuova aggregazione.

Un punto è emerso con grande chiarezza dalle parole dei soci: il desiderio e l’impegno a fare in modo che la Banca continui a essere quella che è sempre stata, nonostante il mutamento di dimensioni e aree di competenza: una cooperativa, come tale attenta al mutualismo, alla base sociale e al territorio.

“Su questo nessun dubbio – ha ribadito il presidente- non tradiremo mai i nostri valori fondanti, Tutto quello che faccio e che tenteremo di perseguire nel futuro avrà un unico obiettivo: diventare sempre più Credito Cooperativo, non certamente dimenticare chi e che cosa siamo stati in più di un secolo di storia”.