06/04/2023
LE BCC "SALVANO" I PICCOLI COMUNI VENETI

La tendenza sembra inarrestabile: via le banche dai piccoli comuni. A tale opzione dei grandi gruppi bancari, si oppone ancora il Credito Cooperativo, l’unica realtà che continua a mantenere una presenza diffusa nel territorio regionale e a garantire anche alle modeste comunità un servizio ritenuto ancora indispensabile..

A questo tema, ampiamente dibattuto dai quotidiani locali (vedi Mattino di Padova, Nuova Venezia, del 19 marzo), anche Il Gazzettino del 14 marzo ha dedicato un servizio, curato da Mattia Zanardo.

TREVISO - Nate oltre un secolo fa all'ombra del campanile, vi sono tuttora rimaste. Sempre più spesso da sole. In quasi un quinto dei comuni veneti dove c'è una banca, vi è un'unica filiale e questa appartiene al credito cooperativo. Tra eventi straordinari, come il crack delle ex Popolari, e tendenze strutturali, in primis la spinta verso l'online, negli ultimi 7 anni in Veneto il sistema bancario ha tagliato la sua presenza territoriale di 1.023 sportelli: le filiali fisiche sono calate da 3.144 del 2015 a 2.122 di fine 2022.

A fronte di questa emorragia complessiva, il contingente delle Bcc è rimasto di fatto inalterato, da 657 a 617. Un 6% in meno, dovuto più che altro - spiegano i membri del settore - alla chiusura di alcuni "doppioni" risultanti nella medesima località in seguito alle aggregazioni che hanno coinvolto numerose vecchie casse rurali e artigiane. «La desertificazione degli sportelli bancari, dati alla mano, è un fenomeno che non riguarda le Bcc - conferma Flavio Piva, presidente della Federazione Veneta delle Bcc - negli ultimi sette anni la percentuale dei Comuni bancati con sola presenza Bcc passa dal 9% del 2015 al 18,7% del 2022. Se prima eravamo l'unica presenza bancaria in 46 Comuni ora lo siamo in 87. Le Bcc sono rimaste e hanno assicurato la loro presenza nei territori». Anzi, garantisce il presidente, c'è la volontà di riposizionarsi anche in aree non presidiate. Oggi gli istituti di questo segmento sfiorano il 30% di tutte le filiali presenti in regione e, in proporzione,

Sono cresciuti anche i rispettivi Atm: gli sportelli bancomat ammontano attualmente a 923, il 25,8% di tutti quelli in funzione. Andamento simile pure sul fronte dei dipendenti: mentre il settore nel suo complesso, in sei anni, è dimagrito di circa 4.700 addetti, con una sforbiciata da 29mila a poco più di 24mila unità, le Bcc hanno mantenuto invariato il proprio organico attorno a 4.200 dipendenti, compensando pensionamenti e uscite con nuove assunzioni. Una strategia di radicamento su cui il credito cooperativo veneto intende continuare a puntare. «Ora con i bilanci che ogni banca si sta apprestando ad approvare rilancia Piva - daremo concretezza a un piano di sviluppo della nostra attività: chiaro segnale che le Bcc non solo quest'anno possono godere di ottime performance con utili importanti che saranno accantonati a riserva, ma stanno pensando a reinvestire queste risorse nel servizio al territorio, per lo sviluppo della loro attività e per quello dei valori sulle quali sono fondate: ovvero la mutualità, la sussidiarietà, la cooperazione. Nei Comuni in cui siamo rimaste unica realtà bancaria continueremo e rafforzeremo la nostra presenza».

Conferma la tendenza anche Banca della Marca, realtà con sedi principali a Orsago, nel Trevigiano, e Marcon, nel Veneziano, e 47 filiali distribuite anche nella provincia di Pordenone, con 8800 soci. Spiega il presidente Loris Sonego: «La presenza capillare sul territorio è uno degli elementi che contraddistingue il Credito cooperativo, molti dei Comuni o frazioni in cui siamo presenti hanno una sola banca, la nostra. A questo proposito, nelle prossime settimane apriremo una nuova filiale, la numero 48, a Vazzola (nella Marca trevigiana, ndr), dove era presente uno sportello di un altro istituto che è stato chiuso. Stiamo valutando anche altre aperture nel corso dei prossimi due anni, sempre in situazioni dove è venuta a mancare una banca di riferimento per la comunità. Il nostro obiettivo è integrare le opportunità delle nuove tecnologie senza rinunciare al rapporto umano. Abbiamo 404 collaboratori, preparati e disponibili sia per aiutare tutte le persone "meno digitali", sia per i più giovani che, pur utilizzando molto l'home banking, hanno talvolta bisogno di una persona vicina che li consigli, ad esempio per l'apertura di un mutuo».