06/04/2023
“ESSERE SOCI, COSTRUIRE INSIEME”
Il presidente di BCC Patavina, Leonardo Toson, all’incontro con i soci nell’auditorium San Nicolò
Il presidente di BCC Patavina, Leonardo Toson, all’incontro con i soci nell’auditorium San Nicolò

Lo storico auditorium di San Nicolò, nel cuore di Chioggia, ha accolto l’ultimo dei quattro incontri che, nel mese di marzo, hanno segnato il riavvio del dialogo tra BCC Patavina e i suoi soci. Sala affollata (oltre 150 i presenti) e molta l’attesa da parte dei convenuti per sentire dalla voce del presidente, Leonardo Toson, e del nuovo direttore generale, Andrea Bologna, quali sono stati gli ultimi sviluppi della Cooperativa e quali i programmi di impegno per il futuro.

Il prossimo appuntamento sarà quello più importante nella vita della Banca: il 5 maggio, al PalaGeox di Padova, infatti, è in calendario l’assemblea annuale dei soci, con l’approvazione del bilancio d’esercizio 2022.

Forse questa volta, trasgredendo all’ordine cronologico, vale la pena di partire dalla seconda parte dell’intervento sia del presidente che del direttore, perché l’argomento affrontato in questo frangente era probabilmente il più atteso. Da tempo, infatti, è stato annunciato che BCC Patavina ha maturato e sta procedendo speditamente sulla via di una nuova aggregazione con BCC di Verona e Vicenza. Un evento molto importante nella vicenda della Cooperativa, sul quale è giusto e corretto che i soci siano adeguatamente informati. Leonardo Toson e Andrea Bologna non si sono certo tirati indietro e hanno affrontato il tema con molto realismo e una buona dose di concretezza.

“Con questa iniziativa - ha spiegato il presidente -  nascerà una banca, la prima per consistenza, di dimensioni e prospettive regionali, che avrà sede a Padova, una delle prime cinque nel sistema Iccrea; una realtà di 94 sportelli, 710 dipendenti, quasi 30.000 soci e oltre a 155.000 clienti”.

Ma perché è utile, anzi necessaria, tale fusione? “Prima di tutto – ha motivato Toson – perché vogliamo fare sempre meglio il nostro mestiere di essere Banca di Credito Cooperativo; in secondo luogo perché puntiamo ad avere una struttura patrimoniale e organizzativa in grado di dare risposte adeguate alle crescenti richieste dei soci, dei clienti, delle comunità”.

“Sappiamo – ha aggiunto il presidente – che molti soci temono che i mutamenti delle dimensioni e degli assetti della Banca possa portare a una perdita dei suoi principi originari, del mutualismo come pure dell’attenzione al territorio di riferimento. Su questo posso dare tutte le assicurazioni possibili: non tradiremo mai i nostri valori fondanti, Tutto quello che facciamo e che tenteremo di perseguire nel futuro avrà un unico obiettivo: diventare sempre più Credito Cooperativo, non certamente dimenticare chi e che cosa siamo stati in più di un secolo di storia”.

“Come ispirazione, – ha aggiunto il direttore – siamo e continueremo a essere una BCC con le persone e per la comunità. Siamo Banca delle persone, perché mettiamo al centro delle nostre attenzioni e del lavoro proprio i bisogni di uomini e donne di questo territorio; siamo banca della comunità, perché vogliamo contribuire allo sviluppo integrale della comunità stessa”.

Questo per quanto riguarda il futuro (immediato); in precedenza, il presidente e il direttore avevano fatto il quadro della situazione attuale di BCC Patavina (in attesa dell’approvazione del bilancio nell’assemblea del prossimo 5 maggio). BCC Patavina attualmente conta oltre 11.000 soci, 54.000 clienti (di cui 41.500 privati), un attivo di bilancio maggiore di 2,25 miliardi di euro, utile netto, nel triennio 2020-’22, di ben 24,690 milioni di euro, di cui 9,869 milioni lo scorso anno; patrimonio netto di 131,5 milioni. Inoltre la banca nel 2022 ha raccolto direttamente 1.600 milioni di euro, indirettamente 879 milioni (di cui 591 di risparmio gestito); ha impiegato 1.226 milioni e ha amministrato masse per 3.725 milioni di euro. Anche i vari indici, che contribuiscono a valutare le condizioni delle cooperativa, sono tutti positivi.

 “Siamo una banca sana, – ha detto il Toson – continuiamo a essere un Credito Cooperativo con le persone e per la comunità, confermando i nostri valori fondativi e il ruolo di soggetto che vive o opera nella mutualità”.