
Fino a qualche tempo fa pensavamo che la questione riguardasse soprattutto paesi lontani, quelli che periodicamente subivano gli assalti delle stagioni delle piogge, degli uragani, dei tornadi. Ma, da qualche anno, ci siamo resi conto che anche l’Italia è una terra esposta a catastrofi dovute alle turbolenze atmosferiche, per non parlare dei terremoti, pericolo antico nel nostro Paese. Una situazione sempre più critica, che non si prospetta di certo in miglioramento, soprattutto nell’immediato futuro. Insomma, anche il Bel Paese è un luogo a rischio di avvenimenti particolarmente avversi. Una criticità peraltro globale che, oltre al decisivo tema della salute degli abitanti del pianeta, pone inedite questioni di carattere economico.
I dati non lasciano dubbi e certamente incutono timore: nella top 10 delle regioni europee più esposte agli eventi meteorologici estremi e al cambiamento climatico si trovano il Veneto, al quarto posto, a seguire la Lombardia e l’Emilia Romagna (in ottava posizione).
Questo il risultato della prima analisi globale del patrimonio immobiliare e del territorio, compiuta da Xdi (The Cross Dependency Initiative), che mette a confronto oltre 2.600 regioni del pianeta, dal quale emerge che l’Italia è uno dei paesi europei più esposti alle devastanti conseguenze del rischio climatico. Il podio, cioè i primi tre posti in questa graduatoria non certo confortante, sono occupati dalla Bassa Sassonia in Germania, le Fiandre in Belgio, Krasnodar in Russia.
La classifica è stata redatta in base alle proiezioni dei danni causati agli edifici da fenomeni meteorologici estremi e dagli effetti del cambiamento climatico, che comprendono inondazioni, vento, incendi boschivi e innalzamento del livello del mare. I risultati mostrano che gli Stati Uniti e la Cina saranno le aree più colpite sulla base delle proiezioni al 2050, mentre il costo finanziario degli eventi negativi è già avvertito da molte delle economie in cima alla classifica.
Nel giugno 2022, le inondazioni nel Guangdong (la provincia “cantonese” della Cina), al quarto posto nell’analisi, hanno causato perdite economiche dirette stimate in 7,5 miliardi di yuan (oltre un miliardo di dollari). L’uragano Ian, che ha colpito parti densamente popolate della Florida a fine settembre 2022, ha causato perdite stimate in 67 miliardi di dollari. Secondo le proiezioni, gli eventi meteorologici estremi in regioni come queste si intensificheranno nei prossimi anni. L’analisi identifica Guangzhou, la capitale del Guangdong, come “la città economicamente più vulnerabile del mondo” all’innalzamento del livello del mare entro il 2050.
“I risultati della classifica del rischio climatico interno lordo elaborata da XDI sottolineano l’importanza di valutare tale pericolo fisico nei mercati finanziari, data l’entità degli investimenti di capitale rappresentati dagli asset a rischio nelle province individuate, la vulnerabilità delle catene di approvvigionamento globali e la necessità di informare gli investimenti sulla resilienza climatica”, ha dichiarato Rohan Hamden, Ceo di XDI, “È fondamentale che le aziende, i governi e gli investitori comprendano le implicazioni finanziarie ed economiche del rischio climatico e lo soppesino nel loro processo decisionale prima che i costi aumentino oltre i limiti finanziari”.