Dal 2017 il Bilancio di Sostenibilità è diventato obbligatorio per le aziende e i gruppi di grandi dimensioni, dal 2024 lo sarà per tutte le aziende con più di 250 dipendenti e oltre 40 milioni di fatturato. Nonostante questi impegni progettuali, in BCC Patavina si sta lavorando anche al Bilancio dell’Intangibilec
Sebbene siano praticamente invisibili nei bilanci tradizionali, e solo in parte evidenziate nei bilanci sociali e di sostenibilità, le risorse intangibili incideranno sempre di più sulla performance delle imprese e avranno un impatto determinante sui processi di creazione del valore aziendale, tant’è che già da molti anni gli analisti li considerano gli asset più importanti di un’azienda.
Perché dunque questa iniziativa?
Nella nuova economia della conoscenza, per saper delineare scenari di sviluppo futuro sarà fondamentale comprendere appieno il potenziale intellettuale della propria impresa e, solo le imprese che riusciranno in questo intento, investendo in intellectual capital, potranno avere un vantaggio competitivo.
Sono necessari approcci nuovi che consentano di misurare i fattori sui quali effettivamente si giocherà la competizione nel prossimo futuro. È da questa considerazione che ha origine l’opportunità di redigere un vero e proprio Bilancio del Capitale Intangibile.
Questo nuovo strumento di reporting dovrà strutturarsi superando i tradizionali elementi materiali (hard), per potersi focalizzare su determinati elementi immateriali (soft) compresi nell’ambito delle macroaree del capitale umano, strutturale/organizzativo e relazionale verso i clienti, i soci e più in generale verso il territorio. Per ciò, Banca Patavina concluderà questa iniziativa nel 2023 con la progettazione e predisposizione del suo primo Bilancio dell’Intangibile, un documento che sarà anche oggetto di una tesi di laurea magistrale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e che sarà presentato, nelle sue linee essenziali, anche ai soci, sempre nel corso del presente anno.
La soluzione alla quale si sta lavorando è quella di realizzare un documento di accompagnamento al tradizionale Bilancio di esercizio, che riesca a dare piena espressione a tutte le componenti soft della banca che, proprio per le loro caratteristiche, sono specifiche di ogni realtà aziendale, e non possono che limitatamente essere oggetto di standardizzazioni.