12/05/2023
I TEMPI SONO MATURI PER UN NUOVO PERCORSO

Il Presidente di BCC Patavina, Leonardo Toson, nel suo intervento di fronte all’Assemblea dei Soci, è andato alla sostanza, scegliendo di tratteggiare il quadro d’insieme dell’attuale consistenza della Banca in relazione alla sua capacità di essere in pienezza Credito Cooperativo. Uno sguardo al recente passato, ma in particolare al futuro, nell’ipotesi, di procedere a una nuova aggregazione: un’altra opportunità, soprattutto per i soci.

Ha deciso di sorvolare sui numeri, non tanto per leggerezza, chi amministra e governa una banca sa benissimo quanto i “conti” siano importanti e talora decisivi, ma per una scelta ben precisa. D’altra parte il Presidente non è nuovo a tale opzione; spesso, anche in passato, ha preferito parlare ai soci guardando alla Banca, non solo come soggetto economico e finanziario, ma come un protagonista della vita economica e sociale del territorio, soprattutto come a un attore che deve essere interprete fedele e autentico del suo ruolo di protagonista nella secolare vicenda del Credito Cooperativo.

“Toccherà poi al nuovo Direttore Generale Andrea Bologna illustrarvi gli aspetti contabili e finanziari della vita della nostra Banca, - ha detto in esordio Leonardo Toson – da parte mia preferisco rendervi partecipi di alcune considerazioni, con le quali cerco di proporre una sintesi tra quello che abbiamo vissuto negli ultimi anni, ciò che stiano convivendo in questo tempo e ciò che potrebbe riservarci il futuro, anche immediato”.

“Nelle ultime stagioni,- ha continuato il Presidente – quelle in cui le relazioni (anche tra di noi) sono state sacrificate a causa della pandemia, sembrava che tutto si fosse fermato, vittima di un confinamento che talora ci paralizzava. Di fatto, pur in questa contingenza, molte cose sono cambiate; sono mutate abitudini, stili di vita, modalità di lavoro, rapporti familiari e più in generale umani. Si è trasformato anche il nostro modo di lavorare, ad esempio, confinati a un “remoto” che talora ci è sembrato mortificante, ma che nello stesso tempo ci ha fatto scoprire opportunità fino ad allora inesplorate. Poi, quando tutto ciò sembrava al tramonto, un’altra contingenza globale, ma che tocca tutti noi da vicino, ci ha nuovamente turbato. Per molti, soprattutto per le nuove generazioni, la guerra e le sue drammatiche implicazioni sono diventate un evento non soltanto da apprendere sui libri di scuola, ma anche con cui confrontarsi quotidianamente, per fortuna, almeno per quel che ci riguarda, soltanto relativamente agli esiti, alle conseguenze, come possono essere quelle relative all’esorbitante aumento dei prezzi di alcuni prodotti o alla galoppante inflazione. Anche nel mondo del Credito Cooperativo, in questi anni apparentemente “di stallo”, vi è stato un fatto di straordinaria rilevanza: la nascita di un Gruppo Bancario (Iccrea) che si è collocato in maniera forte e puntuale sullo scenario degli Istituti di credito europei”.

“Oggi – ha aggiunto il Presidente – stiamo vivendo una nuova fase. Di ripresa? Certamente, anche se lo scenario economico non è certo tranquillizzante e se le disavventure mondiali non sono affatto concluse, visto che le guerra e le tensioni internazionali non danno segni di tregua. Da parte nostra, come BCC Patavina, in questi anni, abbiamo continuato a fare quanto dovuto, anche semplicemente con la responsabilità di esserci, di presidiare e servire il territorio. Lo abbiamo fatto all’insegni dei nostri valori fondanti, come la mutualità e il localismo; abbiamo potuto essere disponibili e presenti grazie allo straordinario impegno dei nostri collaboratori e a uno sforzo comune e condiviso”.

“E adesso?” si è chiesto il presidente.

“Un dato è certo: con il nostro dimensionamento, con il patrimonio di cui disponiamo, con l’organizzazione (pur competente ed efficace) che ci sostiene quotidianamente, non siamo comunque più adeguati a ciò che ci viene richiesto, non riusciamo a rispondere in pienezza a quella domanda di essere sempre più e meglio Credito Cooperativo, che ci giunge da più parti e quasi unanimemente. Per questo, presa coscienza di tali limiti, il Consiglio di amministrazione, non certo a cuor leggero o con sufficienza, ha deciso di valutare attentamente l’ipotesi di aggregazione con un’altra banca, la BCC di Verona e Vicenza. Con questa operazione, sulla quale ci siamo a lungo soffermati nel corso degli incontri con i Soci in preparazione di questa assemblea, puntiamo molto semplicemente a diventare sempre più e meglio Credito Cooperativo”.

Il nuovo soggetto che nascerà da tale operazione (che avrà le sede operativa a Padova) sarà in grado di garantire una maggiore disponibilità in termini operativi (il patrimonio passerà dai 130 milioni attuali ai 430), un ambito territoriale più ampio e competitivo, una significativa presenza nel contesto regionale.

“Quello che posso garantire a tutti i Soci, ai Clienti, alle famiglie, alle imprese, alle comunità – ha concluso Toson -  è che questa nuova sfida non rinnega gli ideali fondanti della vecchie e originarie Casse Rurali: non abbandoneremo mai i nostri valori delle origini e di una storia secolare, anzi, tutto quello che metteremo in campo sarà esattamente all’insegna di un unico obbiettivo: essere sempre e maggiormente un Credito Cooperativo di valore e qualità”.