
Dove può correre un ragazzo che voglia sperimentare le sue abilità atletiche? Su quali strutture può contare una società sportiva che voglia, oltre che incentivare la pratica, misurarsi con gli altri? Sono domande legittime e che da anni non trovano risposta a Chioggia, dove la carenza di impianti sportivi è ormai consolidata. Da tempo si parla della realizzazione di una “Cittadella dello Sport”, un’opera ritenuta non più rinviabile.
Su tali questioni e soprattutto sulla concreta possibilità di dare risposta concreta alle molte richieste e buone intenzioni, il Panathlon ha invitato a un confronto politici, amministratori, dirigenti sportivi e tecnici del settore.
Pubblico nutrito, con molti interessati collegati via streaming, venerdì 28 aprile, all’auditorium San Nicolò, all’evento promosso dal Panathlon Club di Chioggia, con il sostegno e l’intervento di BCC Patavina e con l’obiettivo di stimolare la realizzazione di indispensabili impianti sportivi a Chioggia.
Un confronto che ha preso lo spunto da una considerazione: in laguna non mancano certo atleti (effettivi o potenziali), così come è ricco il panorama dell’associazioni sportive, ma vi è una cronica carenza di spazi e di strutture. Per questo il Panathlon Club di casa ha deciso di mettere in dialogo politici, operatori del settore e tecnici, per valutare concretamente la possibilità di porre rimedio a tale deficienza.
La Presidente del Panathlon Club, Stefania Lando, introducendo i lavori, ha dato voce alle molte richieste che provengono da cittadini e associazioni. Da parte sua il Sindaco, Mauro Armelao, ha raccolto la provocazione e, dopo aver sottolineato l’importanza dello sport nel contesto della convivenza di una comunità, ha ribadito la puntuale volontà dell’attuale Amministrazione municipale di dare risposte alla città, attraverso la dotazione di impianti e strutture in grado soddisfare in maniera adeguata la domanda di spazi per le attività agonistiche. Nelle intenzioni del Comune, ha aggiunto il Primo cittadino, vi è infatti la realizzazione della Cittadella dello Sport (che dovrebbe trovare spazio nel parco degli Orti), struttura che la città attende e merita, per il cui progetto sono già stati avviati i necessari studi preliminari. Da parte sua, l’assessore Daniele Tiozzo Brasiola, ha ribadito che l’Amministrazione, fin dal suo insediamento, ha preso atto dell’esistenza nel territorio di una fitta rete di gruppi, che non sempre riescono a manifestare in pienezza tutte le loro potenzialità, proprio a causa della carenza di strutture; un deficit peraltro non colmabile neppure con il ricorso alla disponibilità delle strutture sportive scolastiche.
Giorgio Chinellato, consigliere del Panathlon International, ha sottolineato ancora una volta il ruolo fondamentale che il Club, affiliato al CIO, esercita quale collante tra il mondo degli sportivi e quello delle istituzioni civili e politiche, collaborando con le varie competenze e affiancando le istituzioni locali nella valorizzazione e nell’incremento della pratica sportiva.
La parola è passata successivamente a Dino Ponchio, Presidente del Coni Veneto, che si è soffermato sull’importanza dello sport, in particolare dell’atletica leggera, come strumento per la promozione e la crescita di una società pacifica, basata sul rispetto della dignità umana. “Lo sport - ha detto il Presidente - porta con sé importanti aspetti valoriali di fondamentale importanza per la vita e le relazioni sociali”. In questo ambito il Comitato Olimpico ha un ruolo centrale, quale fornitore di una serie irrinunciabile di servizi. Il Coni “è la casa madre di tutti gli sportivi e di tutti gli sport, ed è quindi ad esso che ci si deve rivolgere quando si affrontano, ai vari livelli, tematiche riguardanti lo la pratica agonistica”.
Il Vice Presidente nazionale della Fidal (Federazione atletica leggera), Sergio Baldo, ha affrontato il tema dal punto di vista tecnico, fornendo indicazioni di natura specifica affinché un impianto, una volta realizzato, possa essere effettivamente omologato dal Coni, unico ente preposto a poterlo fare.
Il dirigente ha sottolineato la fondamentale rilevanza, per tale opera, del preliminare colloquio con gli utilizzatori e con quelli che poi dovranno materialmente gestirla, il tutto in un’ottica di sostenibilità ambientale.
Proseguendo sotto l’aspetto tecnico, l’architetto Gabriele Bassi, ha raccontato esperienze vissute di progettazione di importanti impianti che, per poter ospitare gare, devono obbligatoriamente rispondere a requisiti molto severi dal punto di vista strutturale.
L’intervento finale è toccato alla velocista Manuela Levorato, primatista italiana 100 metri, socia da anni del Panathlon Club di Chioggia, che ha emozionato il pubblico raccontando l’importanza che ha avuto nella sua vita la vicinanza a una pista di atletica. La campionessa ha rammentato anche il suo amore per Chioggia auspicando “che appena possibile questo luogo si doti di una pista di atletica che nel mio sogno dovrebbe essere blu come il mare e la laguna che abbracciano la nostra meravigliosa Città”.
A tirare le fila del confronto, la Presidente Lando, che ha garantito all’Amministrazione Comunale la massima disponibilità e la più ampia collaborazione da fornire congiuntamente agli uffici del Coni e della Fidal affinché il progetto già “spinto” dal Comune possa correre il più velocemente possibile.