09/06/2023
GUARDARE OLTRE LA SIEPE DELL’IMMEDIATO

Volere “tutto e subito” potrebbe essere un errore fatale, perché, anche nel campo della finanza e degli investimenti, la fretta e la miopia non pagano. Lo sanno bene tutti quei risparmiatori che troppo spesso operano sotto la suggestione del momento, non avendo invece il coraggio di guardare “oltre la siepe”, di allargare l’orizzonte delle considerazioni e delle opportunità, cogliendo quanto sta accadendo nel mondo dell’economia (ma anche della politica) e degli affari. Per questo è necessario non fermarsi soltanto al contingente e avere una visione di ampio respiro; imparando magari a essere pazienti.

In questo contesto, un ruolo decisivo può essere giocato da consulenti e gestori di provata affidabilità ed esperienza. I consigli di BCC Patavina.

L’ossessiva attenzione alla performance di breve termine dei portafogli porta di frequente a focalizzare l’attenzione sui risultati a breve termine dei vari indici azionari o sul rendimento dei titoli governativi e corporate, perdendo in tal modo la capacità di guardare “oltre la siepe dell’immediato” per comprendere se il mondo a noi noto sta cambiando. L’osservazione del quadro macroeconomico e geopolitico di medio termine è infatti fondamentale per comprendere la direzione verso la quale indirizzare la scelta dei settori e dei titoli con cui costruire i portafogli idonei a trarre profitto dai cambiamenti strutturali dell’economia globale.

Abbiamo vissuto anni difficili caratterizzati da eventi straordinari e ci siamo focalizzati sui singoli eventi eclatanti (il Covid, la guerra, la crisi energetica, l’inflazione, etc) tuttavia, nel fare questo, ci è probabilmente sfuggito il cambiamento di lungo termine indotto da questi eventi contingenti. Oltre la siepe degli eventi immediati c’è dunque qualcosa d’altro che merita di essere valutato.

Facciamo solo alcuni esempi per comprendere meglio cosa sta accadendo intorno a noi.

La Cina è divenuta in questo ultimo decennio una grande potenza economica tecnologicamente avanzata e sta progressivamente abbandonando il modello di semplice fabbrica per conto terzi. Ciò sta generando una crescente tensione con gli Usa (e con l’occidente in genere). La globalizzazione sta lentamente tramontando in alcuni settori, mentre per altri il commercio potrà pragmaticamente proseguire per convenienza reciproca.

Contestualmente allo sviluppo tecnologico la Cina ha realizzato anche un poderoso cambiamento politico divenendo, attore fondamentale della politica internazionale. La mediazione nella guerra tra Russia e Ucraina e la silenziosa invasione economica e politica dell’Africa evidenziano chiaramente il tramonto degli USA come arbitro unico delle controversie internazionali.

L’inflazione, riapparsa dopo un ventennio, sta divenendo talmente persistente da porre dubbi sulle politiche delle banche centrali, che ora lasciano trasparire la volontà di una pausa nel processo di rialzo dei tassi di interesse per comprendere gli effetti di più lungo termine di questa strategia. Tuttavia l’inflazione si è già infiltrata a tal punto in ogni componente economica che appare quasi inevitabile una spirale prezzi-salari-prezzi, rendendo più che probabile una recessione a partire dal 2024.

La “trasformazione green” dell’economia occidentale (la Cina e l’India rifiutano per ora ogni intervento di radicale cambiamento del proprio modello economico verso il cabon neutral) è essa stessa elemento che genera inflazione, richiedendo investimenti elevati per produzioni più costose rispetto a quelle generate con i combustibili fossili; molte imprese saranno quindi chiamate ad investire di più riducendo i propri margini di profitto. La tecnologia sarà quindi l’arma vincente nei prossimi vent’anni per ottenere la supremazia economica ma anche politica, nel quadro internazionale.

L’Occidente nel frattempo invecchia avendo trascurato di considerare il fattore demografico come uno dei motori dello sviluppo (l’Italia ed il Giappone sono i casi più evidenti!); ciò determina la necessità di orientare l’economia verso la produzione di beni e servizi per anziani, non investendo sui giovani, con la conseguenza che si rischia il collasso dei sistemi del wellfare occidentali e che è necessario importare manodopera.

Tutti questi eventi determinano cambiamenti nella struttura industriale e nella produzione di servizi dei vari paesi con riflessi significativi sulla performance delle azioni delle aziende e nella gestione del debito sovrano ed aziendale. La validità di un gestore e di un consulente sta quindi nella sua capacità di cogliere in tempo i mutamenti di scenario distinguendo e sfruttando tatticamente i trend di breve, in un contesto di costruzione strategica di portafoglio di medio/lungo termine. In questo ambito non tutti i gestori sono uguali e talvolta ci si accorge che “l’erba del vicino non è sempre più verde della nostra”.

Infatti il Gruppo bancario BCC Iccrea, tramite la propria SGR, ha nel tempo costruito un know how in grado di consentire la creazione di prodotti di assoluto livello, capaci di esprimere performance assolute ai vertici delle rispettive categorie, abbinati a volatilità migliori rispetto alle più blasonate sicav di diritto estero. L’attenzione ai temi dell’ESG (ambiente, sociale e governance) e dei principali trend di sviluppo tecnologico del futuro, sono infatti alla base di alcuni fondi comuni e gestioni patrimoniali etiche attente ai cambiamenti strutturali dei trend globali, senza trascurare la efficienza finanziaria (misurabile proprio tramite performance interessanti associate ad una volatilità sempre sotto controllo).

In questo quadro di cambiamenti assai radicali, e forieri di nuovi equilibri mondiali, disporre di prodotti bilanciati (cioè con la contemporanea presenza di azioni ed obbligazioni) gestiti in modo attivo (con un continuo ribilanciamento tra varie asset class), consente di interpretare i cambiamenti di scenario nel modo migliore valorizzando nel contempo la vocazione del gruppo verso il rispetto dei principi ESG che ormai governano le scelte dei gestori di prodotti finanziari. Il DNA del gruppo bancario BCC Iccrea è infatti nato e cresciuto da sempre nel pieno rispetto dei valori etici e tale impostazione viene mantenuta anche nell’ambito della finanza, distinguendo, anche in questo campo, la realtà del credito cooperativo dal resto del panorama bancario.

Luca Ricchieri

Vice Direttore Generale – Direttore Centrale Finanza