Il dato può sorprendere: circa il 75% dei Clienti di BCC Patavina usa con regolarità l’home banking, per comunicare con la Banca e per compiere operazioni bancarie. Una percentuale molto elevata anche in considerazione del fatto che, di solito, (e questo è un banale luogo comune) si pensa che chi si serve del Credito Cooperativo sia una Clientela più “tradizionale”, magari anziana e poco propensa all’innovazione.
Non è affatto così, anche grazie al notevole sforzo che la Banca stessa, in questi ultimi anni, ha messo in campo proprio per raffinare e modernizzare il proprio rapporto, anche operativo, con Soci e Clienti.
Un dato che certamente desta un po’ di stupore?
«Forse neppure noi ce lo aspettavamo; - commenta Roberto Marchiori, Responsabile Marketing di BCC Patavina – anche perché, come molti, eravamo caduti nella trappola un po’ “pregiudiziale” di ritenere che la nostra Clientela fosse poco propensa ad accettare l’innovazione. Invece non è affatto così: uno strumento come l’home banking oggi è ampiamente usato, anche da coloro che potremmo pensare non possiedano attitudine e competenze».
Qualche esempio?
«Prendiamo gli anziani: normalmente si pensa che siano “schiavi” delle loro abitudini. Riteniamo che la Banca, per loro, sia soprattutto lo sportello, al quale si va per ogni operazione, anche la più semplice, magari perché si ha un rapporto di amicizia con l’operatore. Oggi, invece, abbiamo Clienti che, anche in età avanzata, fanno tutto da casa, dialogano con noi senza bisogno di spostarsi, di “andare in banca”, semplicemente accendendo il loro computer».
Tra un po’, quindi, gli sportelli non serviranno più…?
«Assolutamente no, – spiega Giammaria Amato, Direttore Centrale Mercato di BCC Patavina – i nostri sportelli continueranno a essere il segno distintivo della presenza del Credito Cooperativo nel territorio. Un presidio irrinunciabile, anche per Banca Patavina. Possiamo dire che “cambieranno pelle”, nel senso che muteranno le modalità di erogazione dei servizi che saranno sempre più di consulenza, ma non mancheranno mai di essere un elemento di prossimità nei vari contesti comunitari».
Ma se un cliente fa tutto con il computer e da casa, perché dovrebbe andare in Banca?
«Per gestire meglio la propria vita dal punto di vista economico e finanziario. - taglia corto Roberto Marchiori - Oggi i nostri operatori si stanno sempre più orientando da un ruolo di servizio (versamenti, bonifici, prelievi pagamenti) a uno di consulenza. I Soci e i Clienti cercano con maggiore frequenza consigli, pareri, indicazioni, sperano di trovare nella banca un riferimento utile e attento alle loro molteplici esigenze: da come gestire i propri risparmi, ai problemi assicurativi, ad esempio».
Questo mutamento impone che anche la banca e soprattutto i collaboratori cambino il loro modo di rapportarsi?
«Non c’è nessun dubbio; - aggiunge il Direttore Amato – nel momento in cui la Banca passa da una semplice funzione di servizio, ad una di consulenza, chi sta allo sportello deve avere preparazione e competenze diverse, molto più ampie e approfondite. Non basta saper portare a buon fine una pratica, occorre dialogare, comprendere i problemi, consigliare. Su questo stiamo investendo molto, soprattutto in ambito formativo. Insomma, un nuovo modo di fare banca che necessita della valorizzazione di nuovi mestieri bancari».
BCC Patavina è pronta?
«Direi proprio di sì. I prodotti che abbiamo a disposizione sul versante dell’informatizzazione dei servizi sono all’avanguardia, con un’attenzione in più».
Cioè?
«Siamo in ascolto … molto più degli altri istituti di credito. Insomma, come Credito Cooperativo siamo aperti e attenti alla modernizzazione, ma con un punto fermo: la vicinanza ai territori di competenza e l’ascolto delle esigenze dei nostri Soci e Clienti».