E’ stato il Direttore di BCC Patavina, Andrea Bologna, assieme alla Consigliera regionale Elisa Venturini, a chiudere il corso sul tema delle radici e delle prospettive della sussidiarietà veneta, promosso dall’ISSR (Istituto superiore di scienze religiose), in collaborazione con BCC Patavina. Un’opportunità di alto profilo culturale per fare il punto su un tema di grande rilevanza nella vicenda storica del Veneto.
Da oltre un secolo, il Veneto è terra di sussidiarietà. Un patrimonio accumulato nel tempo, attraverso l’impegno di porzioni di società civile, che hanno dato risposte virtuose a bisogni collettivi, spesso intrepretando con le opere una delle intuizioni più significative e feconde della Dottrina sociale della Chiesa. Allora, già alla fine dell’Ottocento, il panorama regionale si è animato di cooperative, casse rurali, scuole, associazioni di cura e sostegno ai fragili, assicurazioni per far fronte alle turbolenze sociali e naturali. Da quel tempo, sul versante della cultura politica, degli atteggiamenti, dei riferimenti con lo Stato, i veneti hanno maturato un senso popolare di autonomia, di capacità di dare risposte locali a bisogni e inefficienze nazionali.
Che cosa rimane di tutto ciò? Cosa resta della sussidiarietà delle opere che per decenni ha costruito e caratterizzato questa regione? Cosa significherà questa decennale esperienza nel contesto della nuova autonomia regionale?
A queste tematiche, con particolare riferimento al bagaglio storico, teologico e pastorale della Dottrina sociale, l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Padova (ISSR) ha dedicato quest’anno un corso tematico (“La sussidiarietà veneta: le radici e gli esiti”).
Dopo gli interventi dello storico Giovanni Silvano, di Tiziano Vecchiato, presidente della Fondazione Zancan, e di don Giorgio Bozza, docente di Morale sociale, la conclusione del corso è stata affidata a un “laboratorio” introdotto da Andrea Bologna, Direttore di BCC Patavina, e dalla Consigliere regionale, Elisa Venturini.
In particolare, il Direttore ha ricostruito la vicenda del Credito Cooperativo, dalla nascita delle prime Casse Rurali, alla costituzione dei Gruppi Bancari, sviluppando il tema sia sul versante “orizzontale” (la volontà e la capacità di singoli soggetti di aggregarsi per cooperare), sia sul piano “verticale”, la relazione sempre più utile e necessaria con lo Stato e ora con l’Europa.
Da parte sua, Elisa Venturini, ha incentrato l’attenzione sulla storia delle Regioni, come luogo in cui vivere una sussidiarietà politica e ammnistrativa che non sempre (e non ancora) ha trovato pieno compimento.